
La storia di Georgia e dei suoi cinque gatti – seconda parte
Prosegue il racconto della nostra adottante Georgia; qui c’è la prima parte nel caso ve la foste persa.

“In aprile trovaste una cucciolata nel cortile di una scuola, pubblicaste le foto dei cuccioli e m’innamorai perdutamente di uno di loro. Quando dico a me stessa che voglio venire a trovarvi per vedere i gatti significa che sono già bella che cotta… ma pensavo: dove la metto la quarta lettiera??? Bio, il bianco e nero, si arrampicò sulle grate della gabbia per annusarmi le dita, si fece prendere in braccio… e dopo due mesi venne a casa con me.
Bio era ed è dolcissimo, tenerissimo, un pezzo di pane, legò legato con mio figlio. Però, c’è sempre un però… Riconobbe in Pongo il suo fratello maggiore da emulare in tutto, marachelle comprese: rubare le bustine di umido che credevo fossero ben nascoste, arrampicarsi sui pensili altissimi della cucina… Bio seguiva sempre Pongo durante queste escursioni clandestine. Ma come si fa a rimproverare un gatto così buono?

Infine, ho conosciuto Terence, recuperato da una zona pericolosa di periferia. Pelo rosso come quello della mia prima gatta: vederlo mi fece rivivere quella bella e brutta esperienza e non riuscii a resistere. Andai a trovarlo per due volte, e in entrambe le occasioni mi riempì di fusa cercando il contatto fisico. Fu difficile convincere il mio compagno… Cinque gatti, ma siamo impazziti? E ancora una volta, dove la mettiamo un’altra lettiera?? Ma alla fine si arrese, ben sapendo che quando decido di adottare un gatto lo faccio con passione e amore e lo tratto come un figlio.

Terence aveva problemi intestinali, un intestino molto delicato e infiammato; restò da solo in mansarda per un mese, perché era necessario che seguisse un’alimentazione specifica e non potevamo rischiare che gli altri gatti mangiassero il suo cibo o, peggio, il contrario. Lui ha lo stesso temperamento esplosivo di Pongo: potete immaginare le urla e i suoi saltelli per tutta la notte… Dopo la castrazione conobbe gli altri mici di casa: un terremoto!
Sgrido spesso Terence, ma gli perdono tutto. Gioca con tutti, lotta con Pongo in continuazione, fa gli agguati a chi va nella lettiera ed è un gran coccolone oltre che un bellissimo gatto.
Che dirvi: ero partita da zero, o quasi, in termini di adozioni di gatti randagi, ma avervi conosciuto mi ha dato la carica giusta per fare queste bellissime esperienze. Non mi sono mai pentita delle mie scelte, e ogni volta che leggo le storie dei gattini che soccorrete resto compenetrata del vostro impegno ed entusiasmo, della vostra attenzione per la cura dei dettagli e per le loro tribolazioni.

Mi auguro che il mio esempio venga seguito da tante altre persone; vi sono grata per ciò che avete fatto per i miei tesori e per gli altri gattini sfortunati che salvate. Cercherò, nel mio piccolo, di aiutarvi sempre e di venirvi a trovare al più presto!”.
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